Enrico Beruschi

Enrico Beruschi

L’UOMO DEL DRIVE IN (E NON SOLO)

di Massimo Emanuelli

Enrico Beruschi nasce a Milano il 5 settembre 1941 in zona porta Ticinese, nella casa dove viveva suo nonno: “la zona si chiamava allora borgo dei furmagiatt, poiché vi erano molti uomini che svolgevano tale professione, anche el me nono l’era un furmagiatt” dice il nostro Enrico ricordando che il suo cognome in milanese è Bera. Enrico frequenta il milanesissimo Istituto Carlo Cattaneo di Piazza Vetra a Milano, suoi compagni sono Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto,nel 1962 si diploma in ragioneria. Il rag.Enrico Beruschi inizia a lavorare alla Galbusera, nel 1972 debutta nel mondo dello spettacolo: “fu Walter Valdi a convincermi a salire sul piccolo palco del Derby di Milano, il noto locale di cabaret dove si esibivano comici e cabarettisti famosi e “saranno famosi”. Di giorno ragioniere a tutti gli effetti e di notte me stesso sul palcoscenico. E’ nato così il “ragionier Beruschi… Ad un certo punto ho dovuto scegliere quale “ragioniere” volevo essere e così nel 1976 ho dato le dimissioni dall’ufficio e sono entrato a far parte di quella grande masnada di comici e cabarettisti delle trasmissioni televisive come “Non stop” e poi “La sberla”, “Luna Park” e Drive in “. Parallelamente continua ad esibirsi come caratterista al Teatro Ciak di Milano dove interpreta con successo Landrù e Il postino dell’arcobaleno, prosegue il suo impegno televisivo con la Rai: La sberla, Luna park, Tutto compreso, Conto su di te. Nella stagione 1979/80 debutta per la prima volta con una commedia musicale, L’angelo Azzurro, per la regia di Vito Molinari, sempre nel 1979 partecipa al festival di Sanremo con il divertentissimo brano Sarà un fiore. La grande popolarità gli arriva nel 1983 con Drive in, programma cult dell’emittenza privata italiana, vi lavorerà fino al 1986.   Fra il 1986 e il 1991 seguiranno: Emilio, Sabato al circo e Estate 5 con Iva Zanicchi.

Beruschi è anche attore cinematografico: Povero Cristo (1975), Un borghese piccolo piccolo (1977), Letti selvaggi (1979), Montecarlo gran casinò e Le braghe del padrone (1987) sono i film da lui interpretati. Dalla stagione 1992/93 Beruschi decide di consacrarsi definitivamente al teatro, presenta Arrivivis di Carlo Maria Pensa per la regia di Massimo Scaglione. Nella stagione 1993/95 e nella stagione 1994/95 Tre sull’altalena di Luigi Lunari per la regia di Silvano Piccardi,  nell’estate 1995 Enrico è a Trieste in GIUDITTA di Franz Lehar con Jose Cura, Silvie Valere per la regia di Massimo Scaglione.  Nella stagione 1995/96 si esibisce in La cena dei cretini di Francis Weber per la regia di Filippo Crivelli, nel maggio 1996 interpreta MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare (Pambieri-Tanzi-Beruschi),  nella stagione 1996/97 è la volta de Il rompiballe sempre di Weber e per la regia di Filippo Crivell con Orso Maria Guerrinii. Nella stagione 1997/98 Beruschi è fra gli interpreti di Can Can, commedia musicale portata per la regia di Gino Landi (con Brigitta Boccoli e Corrado Tedeschi) in scena anche nella stagione successiva. Fra il 1998 e il 2000 Beruschi porta sulle scene Molto rumore per nulla di Shakspeare e Casa di bambola di Ibsen. Nella stagione 1999/2000 porta in scena Tutte le donne lo vogliono di Rosario Galli, con Cristiana Lionello e Cinzia Berni. Nell’estate 1999 Enrico interpreta CASA DI BAMBOLA di Henry Ibsen per la regia di Ferando Balestri e LA PRESIDENTESSE di Hennequin e Weber per la regia di Fernando Balestri.  Nella stagione 1999/2000 riprende TUTTE LE DONNE LO VOGLIONO, nella stagione 2000/2001 e 2001/2002 è la volta di ORA E’ POSSIBILE SPEGNERE IL COMPUTER, testo e regia di Sergio Cosentino, con Patrizia Rossetti.  Nel settembre 2001 Enrico interpreta VERDI AL TETTUCCIO di Domenico Carboni per la regia di Ivan Stefanutti con il soprano Sabrina Macculi. Nella stagione 2001/2002 Enrico porta in scena un eccezionale Carlo Porta, quindi riprende Ora è possibile spegnere il computer di Sergio Cosentino. Beruschi ha anche scritto due libri: Simpaticherie e una recente “fantabiografia” con alcuni monologhi scritti di recente per lui da Cosentino. Col nuovo millennio è tornato in televisione interpretando Piccolo mondo antico di Cinzia H.Torrisi e Gianburrasca. E’ stato un rientro, anche se temporaneo, in tv, ormai Beruschi si dedica a tempo pieno al teatro. Lontano dal mondo della tv per sua scelta, e infatti si vede lo squallore dei comici televisivi attuali, che ci fanno rimpiangere il caro Enrico, Beruschi è nuovamente a teatro, la scorsa stagione con La famiglia Martinelli e nella stagione in corso con Il postino dell’arcobaleno.
marelli beruschi di gemmaIl Beruschi teatrale non un personaggio che entra con invadenza nelle nostre case tramite la televisione, dobbiamo andare a teatro per vederlo, per due ore di divertimento piacevole, lontani dal rincoglionimento televisivo. Come Giorgio Gaber, Enrico da anni preferisce che sia il pubblico a sceglierlo spontaneamente andando a teatro, piuttosto che entrare con invadenza nelle nostre case tramite la televisione. Del resto è in tv nell’aprile 2003 ma solo per ricordare Giorgio Gaber in occasione della presentazione di un libro da me scritto. Veramente Enrico è alla presentazione del libro che si svolge all’Istituto Internazionale Giuseppe Saragat, ci sono le telecamere di Canale6 (una piccola emittente del gruppo Parenzo) che inaugurano il nuovo corso dell’emittente, è un ritorno quindi in punta di piedi, senza far rumore.
Nel corso di questi ultimi anni Beruschi ha fatto qualche comparsata in tv (Elisa di Rivombrosa nel 2003/2004), ma ha continuato soprattutto a lavorare in teatro:  Don Pasquale di Gaetano Donizzetti  (2002), Toulouse Lautrec di Sabina Negri  (2002), Le avventure di Pinocchio di Antonio Cericola, regia di Zenone Benedetto, opera lirica in prima assoluta di Grillo Parlante (2003), La Vie Parisienne di Offenback regia di Serge Mauguette (2004).
Nell’estate 2005 compare come testimonial della Solaro Mobili e mi preannuncia un ritorno in televisione: condurrà con Gabriella Capizzi Lista d’attesa su Telenova, Enrico riparte da un “tv minore”, l’unica tv intelligente che si addice a un personaggio come lui, lontano dalla comicità urlata e volgare.  Nel 2005/2006 Enrico è in teatro con QUEL TRANVIERE CHIAMATO DESIDERIO per la regia di Sergio Cosentino, il 27 dicembre 2005 la commedia andrà in onda sulla Televisione della Svizzera Italiana (Tsi), come in passato la elvetica proporrà uno spettacolo teatrale molto valido che Rai e Mediaset dovrebbero proporre, ma che invece, continuando a proporre reality ed altre scempiaggini, non propongono. Grazie alla Tv svizzera che sopperisce alle mancanze di Rai e Mediaset.


ENRICO BERUSCHI DAL DRIVE IN A LISTA D’ATTESA

di Massimo Emanuelli

Dopo tredici anni in teatro Beruschi torna mattatore in tv su Telenova.  Lo scoop me lo da lo stesso Enrico nell’agosto 2005, Enrico mi chiama dalla Sardegna, io sono in treno e sto per raggiungere la Brianza lecchese, a pochi chilometri dall’abitazione dello stesso Beruschi, che è mio “vicino di casa” anche in estate. Enrico riparte da Telenova, mi spiega sinteticamente perché ha accettato la proposta e la nuova versione di Lista d’attesa, io do lo scoop su L’Opinione delle Libertà.


NOVITA’ A TELENOVA: ENRICO BERUSCHI MATTATORE DI LISTA D’ATTESA


A partire dal prossimo 12 settembre e ogni lunedì sera in prima serata 20.45 su Telenova riprenderà Lista d’attesa con una grande novità: mattatore sarà Enrico Beruschi.
Il programma, ideato da Paolo Bobbiese, in onda diverse stagioni, con la direzione artistica di Riccardo Mazzoli e la regia di Ermanno Colombo.
Il programma aveva avuto finora la conduzione di Ana Laura Ribas (ex valletta di Ok il prezzo è giusto), e di Gabriella Capizzi, si trattava di un contenitore comico alla Zelig o alla Convescion. Ma era un pochettino decotto. In un’emittente che si è sempre distinta per la qualità dei programmi, per il loro valore culturale, per essere l’unica tv non urlata, “sobria ma senza noia come ebbi a definirla in un mio articolo di due anni fa”, Lista d’attesa stonava. Lo aveva puntualmente notato anche Aldo Grasso sul Corriere della Sera.
Non dimentichiamoci che da Telenova hanno mossa i loro primi passi professionali personaggi del calibro di Ciro Bendettini (oggi alla Sala Stampa Vaticana), il padre di Irene e Veronica Pivetti, Paolo Pardini (oggi al Tg3 Regione), Daniele Molè (oggi al Tg4), Paola Ferrari e Marco Civoli (poi in Rai); Telenova hanno proposto nel corso dei suoi quasi vent’anni di vita programmi quali Ma diamo i numeri? (dove mosse i primi passi Diego Abatantuono), Cabina matrimoniale, Famiglia e dintorni (con Memo Remigi, Barbara D’Urso e Raffaele Pisu), Storie di Lombardia (programma ideato e condotto da Roberto Marelli), e, ancora, diversi programmi sportivi che non sono “urlati” come quelli delle altre emittenti, così come i talk-show politici condotti dalla bravissima Adriana Santacroce.
Fino a questo momento i grandi network avevano sottratto a Telenova i migliori personaggi, ora è accaduto il contrario: Telenova 
ha sottratto ai network un grandissimo personaggio come Enrico Beruschi.
Senza nulla togliere ad Anna Laura Ribas, e ai suoi “comici” quello che mancava alla trasmissione era un serio professionista. Ritengo la scelta di Enrico Beruschi riuscita, poichè è l’uomo giusto al posto giusto e, soprattutto, al momento giusto. Enrico Beruschi è assente da molti anni dal video, dopo essere stato uno dei mattatori della comicità in Rai (Non Stop), e delle emittenti private (Drive In, Sabato al circo, Emilio), poi. Dal 1992 si dedica al teatro, professione che da meno visibilità ma maggiori soddisfazioni. Nel frattempo i comici dei grandi network italiani sono scaduti, Beruschi pare l’abbia fatto apposta ad allontanarsi dal video, molti personaggi che vanno avanti dai tempi del Drive In sono patetici, i giovani comici non hanno per niente presente la lezione dei grandi, grandi che facevano ridere ed erano (nel privato) persone molto umane, come lo è il nostro Enrico. Invece mi capita spesso di incontrare per lavoro i comici di serie B che spopolano sui network, che si credono Totò o Walter Chiari. Di tutt’altra pasta è fatto Beruschi il quale in questi anni ha maggiormente affinato il contatto diretto con il pubblico, e che ora può tornare in televisione dopo tredici anni di teatro, come un personaggio nuovo, che non ha stancato. A dire il vero Beruschi non ha rinunciato alla tv, in questi anni ha lavorato però solo in fiction di grande qualità (ad esempio Elisa di Rivombrosa, Piccolo mondo antico o Il giornalino di Gian Burrasca), rifiutando comparsate in programmi dei network che vanno per la maggiore di qualità educativa ed estetica alquanto bassa.
Scelte professionali che si confanno con quelle di Telenova emittente che parla a tutti di tutto con tecnologie d’avanguardia (è stata la prima televisione in Italia a realizzare un sistema di produzione e messa in onda digitale ed integrato, e fra poco sarà anche sul satellitare pertanto visibile in buona parte d’Europa).
Beruschi ha già annunciato alcune novità all’interno della trasmissione, confermata Gabriella Capizzi, ma ci sarà un nuovo cast, Beruschi prevede inoltre la partecipazione di cinque ospiti che cambieranno puntata per puntata. Un paio di minuti di comicità per ogni comico per dare il meglio di sé stesso. E’ proprio saggio il nostro Enrico, se un comico diverte, come facevano i grandi dall’avanspettacolo fino agli anni ’80, gli bastano pochi minuti. Oggi invece vediamo spesso comici che si dilungano per ore senza far ridere. Novità anche per la sigla realizzata da Riccardo Mazzoli, che oltre ad essere il direttore artistico del programma è anche un eccellente cartoonist. Vedremo infatti Enrico Beruschi in versione cartone animato che canterà Sarà un fiore, canzone presentata al Festival di Sanremo del 1979 dallo stesso Enrico Beruschi. Di quell’edizione, ricorda il nostro esperto di musica Maurizio Seymandi, non ricordo nemmeno il nome del vincitore, ricordo che io e la troupe della Superclassifica show facevamo il tifo per Enrico, che fu la rivelazione del festival, sia per la simpatia e l’amicizia, che per la bellezza della canzone. Ma Sarà un fiore – mi dice Enrico – è stata rifatta, dopo 26 anni andava ritoccata, la ascolterete quindi in una nuova versione.
Telenova ha ripreso Vicini di casa, stupendo talk-show condotto da Cesare Cadeo, stanno per ripartire i programmi sportivi e quelli di approfondimento politico condotti da Adriana Santacroce, vi è la novità Beruschi ed altre novità che anticiperemo presto. “Che il vostro dire sia sempre con grazia” diceva San Paolo, ed Enrico Beruschi, pur facendo il comico, si è sempre distinto per grazia e garbo, senz’altro un ottimo colpo per l’emittente dei Paolini a inizio stagione.

 IL RITORNO IN TEATRO DI ENRICO BERUSCHI

Nel gennaio 2006, lasciato l’impegno televisivo su Telenova, dopo quattro mesi, il nostro Enrico torna in teatro. nel gennaio 2006 Enrico è al Teatro Lirico di Chieti per la preparazione de IL BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini, in programma al teatro Marrucino, direttore d’orchestra Andrea di Mele, è la prima regia teatrale per Enrico: “nella mia follia ho mantenuto per me una parte cantata”.  Nel 2006 Enrico è in scena in diversi teatri lombardi.  Nella stagione 2006/2007 Enrico riproporrà QUEL TRANVIERE CHIAMATO DESIDERIO, sarà a Milano dal 10 novembre al 26 novembre, ci saremo anche noi di www.storiaradiotv.it.

Enrico Beruschi e Yor Milano
QUEL TRANVIERE CHIAMATO DESIDERIO”
Ovvero Amur da fradei-amur da cortei

Commedia in due atti di Sergio Cosentino
con Enrico Beruschi e Yor Milano
Versione dialettale di Daniele Rezzonico
Regia di Sergio Casentino
Scene e costumi Laura Laciniati
Musiche di Yor Milano
Compagnia dialettale di Yor Milano

Al Teatro Oscar di via Lattanzio 58 a Milano è in scena il nostro amico Enrico Beruschi, QUEL TRANVIERE CHIAMATO DESIDERIO è una commedia dialettale scritta e diretta da Sergio Cosentino, autore e regista di alcuni tra i più famosi comici italiani come Enrico Montesano, Massimo Boldi, I Fichi d’India, Enrico Beruschi, Gianfranco D’Angelo, Max Pisu, Enzo Salvi, Stefano Masciarelli, I Pali e Dispari. Autore di trasmissioni televisive di successo come: Zelig, Convention, Quelli che il Calcio, Buona Domenica, Domenica In. Battutista per film campioni di incasso come: Vacanze di Natale 2000, Bodyguards, Natale in India, Vacanze sul Nilo, Tifosi ecc e autore di commedie comiche rappresentate nei maggiori teatri italiani.
QUEL TRANVIERE CHIAMATO DESIDERIO sottotitolo AMUR DE FREDEI AMUR DE CURTEI è la terza commedia di Cosentino interpretata da Enrico Beruschi, il mitico ragioniere di Drive in, nei panni di Alvaro e dall’altrettanto mitico comico della TSI Yor Milano, nei panni di Frank, oltre ai bravissimi attori: Anna Priori (Rosa), Tiziana Più (Luisa), Rita Abate (Ilaria), Riccardo De Luca (Gepi), questi ultimi che interpretavano Romeo e Giulietta nella commedia di Vittorio Barino che il TEPSI ha proposto lo scorso anno.  E’ stato lo stesso Beruschi a tradurre il testo in milanese: “il mio meneghino non è aulico, ma è comprensibile grazie alla mimica”, chiaro il riferimento a Elia Kazan. E’ un ritorno all’Enrico milanese, a suo nonno che era un “furmagiatt”. Dopo ARRIVIVIS di Carlo Maria Pensa e GIOVANNI MARIA VISCONTI di Carlo Porta (2003/2004) Enrico si cimenta nuovamente col milanese. Alvaro e Frank che hanno appena passato la sessantina, sono due fratellasti poiché la madre Rosa, una donna in gambissima di ottantacinque anni, si è sposata a Milano dov’è nato Alvaro e, rimasta vedova e trasferitasi in Ticino, si è risposata. Da questo secondo matrimonio è nato Frank.
Alvaro ha fatto per tutta la vita il tranviere a Milano e, dopo trent’anni anni di onorato servizio, si è trasferito sul lago Ceresio proprio al confine con la Svizzera a due passi da Brusino Arsizio. Pedale premuto, con tanto di campanello e via per le strade di Milano, una vita sui tram, ora che è arrivato alla pensione il buon Alvaro, tutto cosa e rotaie, si trova a convivere con il fratellastro, viveur e giocatore d’azzardo. Il fratellastro Frank non accetta l’idea di invecchiare e cerca di mantenersi giovane fino al ridicolo. Ha girato il mondo ma non ha costruito nulla di solido. E’ un farfallone, poco serio, un giocatore incallito che ogni tanto si ripresenta alla mamma in cerca di un aiuto soprattutto economico. Ora però Frank vorrebbe accasarsi. Tutto nella casetta di Alvaro parla ancora del vecchio tram alla guida del quale era chiamato Desiderio perchè quando ad una fermata nessuno saliva o scendeva, lui chiedeva a tutti i viaggiatori di esprimere un desiderio appunto. La sua filosofia è tutta improntata ai suoi trent’anni anni di esperienza vissuti guidando il tram ed è convinto di conoscere l’umanità molto meglio di Frank che invece ha girato il mondo e continua a farlo.
In quella casa, quindi, la vita scorre tra le sue piccole manìe, le visite a Rosa di Gepi (un doganiere svizzero sui venticinque anni) ed i battibecchi tra Alvaro ed il fratello che fra l’altro, essendosi venuto a trovare per l’ennesima volta in difficoltà, vi si è trasferito definitivamente. Non riuscendo a gestire la casa abitata da entrambi i figli, Rosa decide un giorno di richiamare Luisa, una donna sui quarantacinque anni che già venticinque anni prima lavorava per lei svolgendo la mansione di collaboratrice domestica appunto.
Dai discorsi tra Luisa e Alvaro veniamo ben presto a scoprire che i due hanno vissuto, più di venticinque anni fa, una storia d’amore ai tempi della prima permanenza di Luisa in quella casa e che lei, terminata quella storia, soffrendo molto e trovandosi un po’ smarrita ha avuto un breve flirt anche con Frank. La cosa non sarebbe di grande importanza se Luisa non fosse madre di una ragazza (guarda caso) di venticinque anni, Ilaria, che viene a sua volta a stabilirsi in quella casa.
Inizia così un nuovo motivo di scontro tra i due fratelli assolutamente decisi a scoprire di chi sia figlia Ilaria. E non saremo certo noi a svelarvelo, vi diremo solo che nel frattempo Gepi, il giovane doganiere, si prende una gran cotta per Ilaria e con la complicità di mamma Rosa…. Basta così!!!  “Il mio personaggio Alvaro è un duro che ha sgobbato una vita, incavolato coi fannulloni, con chi non fa nulla. Per lavorare con Cosentino ho detto di no a Riccardo Muti che mi ha proposto i ruoli del maggiordomo e del notaro in DON PASQUALE, ho rinunciato per il mio comico tranviere”.

QUEL TRANVIERE CHIAMATO DESIDERIO resterà in scena a Milano fino al 26 novembre, poi lo spettacolo sarà riproposto in altre città italiane.

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ENRICO BERUSCHI PARTECIPA DA MOLTISSIMI ANNI ALLE INIZIATIVE ORGANIZZATE NELLE SCUOLE DAL CIRCOLO CULTURALE IL CAFFE’, ASSOCIAZIONE PRESIEDUTA DAL PROFESSOR MASSIMO EMANUELLI, ECCOLO CON MAURIZIO SEYMANDI, PRESIDENTE ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE. ENRICO BERUSCHI HA PARTECIPATO ALLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DI www.storiaradiotv.it

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Enrico Beruschi fa parte della grande famiglia di www.storiaradiotv.it


L’ULTIMO BERUSCHI: IL RITORNO CON MARGHERITA FUMERO, GUARESCHI E L’APPRODO ALLA LIRICA

A coloro che mi chiedono: che fine ha fatto Enrico Beruschi? Consiglio di andare a teatro e di non fossilizzarsi su Rai e Mediaset. Enrico dal 2011 è tornato in tv con Margherita Fumero: su Studio 1 Tv propone Io e Margherita. In teatro si esibito anche in Il colpo della stega (esordio alla regia, stagione 2007/2008), Chi ti ha  detto che agli uomini piacciono le bionde (con Patrizia Rossetti, stagione 2010/2011), L’apetit l’è la salsa pussee bona che ga sia (stagione 2011/2012). Dal 2012 ha proposto in teatro una rilettura di Giovannino Guareschi con uno spettacolo ispirato al Corrierino delle famiglie, l’incontro con Massimo Scaglione ha fatto quindi approda Enrico alla lirica. “Scaglione mi ha chiamato per la Giuditta di Franz Lehar. Non sono un cantante, ma per affidarmi il personaggio buffo che fa ridere negli ultimi due atti. Era una rivoluzione scenica: cantanti senza costume con leggio e un particolare gioco di luci e di videoproiezioni per la scena. io raccontavo l’opera. Una grande idea che oggi continuo a sviluppare perché penso questo potrebbe essere il futuro di questo genere artistico. La lirica, del resto, è una passione ereditata dalla mia famiglia”. Dalla stagione 2014/2015 Enrico Beruschi porta in scena W Verdi con il Balletto di Milano.

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