Gigliola Cinquetti

Gigliola Cinquetti nasce a Verona il 20 dicembre 1947,  a cinque anni esordisce partecipando ad una recita per bambini, inizia a studiare sotto la guida del maestro Ravazzin e nel 1959 si esibisce al Teatro Ristori di Verona, dove vince con Dino Zibelli, poi solo Dino.  Successivamente partecipa ad alcune rivistine promosse dall’Enal, esordisce nel 1963 al Festival di Castrocaro presentando Le strade di notte, canzone di Giorgio Gaber, quindi è ospite della trasmissione tv condotta da Mike Bongiorno La fiera dei sogni.

gigliola cinquetti 1964Nel 1964 con Non ho l’età vince il Festival di Sanremo (4.000.000 di copie vendute in tutto il mondo) e l’Eurofestival, nel 1965 è ancora finalista al festival con Ho bisogno di vederti. Nel 1964 dopo avere partecipato a Napoli contro tutti (così si chiama quell’anno Canzonissima) presentando Anema e core, incide l’album Le mie poesie preferite, in cui recita, con accompagnamento musicale di Chopin, A Zacinto, Alla sera, La quiete dopo la tempesta, Traversando la maremma toscana, Pianto antico, San Martino, Fides, La cavallina storna, sempre del 1964 è l’album Gigliola Cinquetti. Nel 1965 torna a Sanremo con Ho bisogno di vrderti (brano di Piero Ciampi), brano tradotto in tedesco, francese e spagnolo, che avrà un grande successo internazionale, sempre nel 1965 pubblica la versione italiana di una canzone di Brassens, e Prima o poi telefonerai. Dopo avere cantato alla trasmissione televisiva Jonny 7 le canzoni Sui scalini dell’Arena Se a Verona ghe fosse il mar. Nel 1966 vince nuovamente il Festival di Sanremo con Dio come ti amo, in coppia con Domenico Modugno, da questa canzone sarà tratto il film omonimo come è pratica usuale in quegli anni.  La Cinquetti interpreterà altri film di successo, non solo musicarelli. Nel 1966 la Rai le dedica uno show in tre puntate.

Nel 1967 partecipa a Un Disco per l’Estate con La rosa nera, e incide l’album dall’omonimo titolo. Nel 1968 debutta come attrice televisiva in Le mie prigioni per la regia di Sandro Bolchi, e compare in altri film Torna a Sanremo nel 1968 con Sera (brano di Roberto Vecchioni), e pubblica Quelli eran giorni.  Sempre nel 1968 una puntata intera di Senza Rete è dedicata a lei,   Nel 1969 presenta ancora a Sanremo La pioggia, un grosso successo internazionale, tradotto in diverse lingue, che gli permette di effettuare fortunati tour mondiali e di realizzare l’album Il treno dell’amore. Invitata a Parigi da Maurice Chevallier che interpreta con lei la canzone L’italiano, il duetto con Chevallier resterà negli annali della musica, poiché il grande artista francese aveva cantato prima soltanto con un’altra interprete femminile: Mistanguette. Ancora a Sanremo nel 1970 in coppia con Bobby Solo (Romantico blues), partecipa poi al Festivalbar con Solo un momento d’amore, e alla Mostra di Musica Leggera di Venezia con Il condor (versione italiana di una hit di Simon & Grandfunkel). Nel 1971 Gigliola Cinquetti inaugura il filone folk con La domenica andando alla Messa e con il 33 giri Cantando con gli amici, comprendente brani risorgimentali, canti di montagna e di lavoro, cui segue, secondo la stessa formula, Su e giù per le montagne.  Nel 1971 presenta a Sanremo con Rose nel buio, quindi è alla Mostra di Musica Leggera di Venezia con Amarti e poi morire (versione italiana di Je t’aime di Michel Sardou), e a Canzonissima 1971/72 dove presenta E qui comando io, l’album del 1971 è Cantando con gli amici. Nel 1972 è di nuovo gigliola cinquetti 1974a Sanremo con Gira l’amore, e nel 1973 con Mistero, la vittoria a Canzonissima 1973/74 con Alle porte del sole è il degno coronamento di dieci anni di una carriera che l’aveva vista trasformarsi da ragazzina “acqua e sapone” in donna matura. Attrice televisiva nello sceneggiato Il bivio con Raoul Grassili, con il quale vince il premio della tv, partecipa ancora a Canzonissima (La boheme) e presenta l’album E io le canto così dove propone versioni originali di Cantando sotto la pioggia, Non dimenticar le mie parole, Viale d’autunno, Silenzioso slow, Vecchia America, Ma l’amore no. Altro album di successo della metà degli anni ’70 è Stasera ballo liscio, nel 1975 ritorna dopo dieci anni all’Eurofestival piazzandosi al secondo posto con Adesso si, dietro agli Abba, vincitori con Waterloo. Nella seconda metà degli anni ’70 incide alcuni album internazionali: Gigliola Cinquetti in Giappone, Gigliola Cinquetti in Francia, Bonjour Paris, quindi si cimenta nell’attività di illustratrice di libri di fiabe per la Emmezeta di Milano, quindi conduce in radio Andata e ritorno, nel 1977 presenta l’album Giro del mondo in dodici canzoni. Dopo due anni di silenzio torna in tv eseugundo O que serà di Chico Barque de Hollanda, e pubblica l’album Pensiero di donna, che contiene il brano Un paese vuol dire, ispirato a Cesare Pavese. Negli anni ’80 rallenta la sua attività canora, sposatasi, diventata madre, è attiva in televisione: dopo avere partecipato ad alcuni programmi di Antenna 3 Lombardia, interviene come curatrice di una rubrica a Linea verde di Federico Fazzuoli, su invito di Gianni Ravera presenta il Festival di Castrocaro (dove aveva esordito) e presenta cantanti destinati a diventare famosi: Zucchero ed Eros Ramazzotti.  Conduce Io sabato, programma antesignano degli odierni talk-show di cui canta anche la sigla Bella questa Italia. Nel 1982 esce l’album Portobello, vera e propria storia del ballo popolare, Gigliola affianca Enzo Tortora nell’edizione di Portobello 1982/83. Nel 1983 partecipa come corista a Amico è, l’inno dell’amicizia interpretato da Dario Baldan Bembo e Caterina Caselli con altre tre voci d’eccezione: Ornella Vanoni, Giuni Russo e Pupo. Nel 1985 torna a Sanremo come cantante presentando Chiamalo amore, nel 1986 una sua fotografia a seno nudo, scattata mentre è in vacanza al mare con il marito e i figli, pubblicata dal settimanale Oggi suscita scandalo. Nel 1986 esce la compilation Donne in hit parade, dedicata a tredici prime donne della musica italiana, quindi partecipa a Partitissima presentando Una donna distante di Mario Castelnuovo, arrivando in finale. Dopo avere condotto nuovamente il Festival di Castrocaro nel 1987 è inviata speciale di Unomattina, scrive articoli per La Nazione di Firenze e per La Gazzetta del Sud, quindi conduce un programma per Telelombardia.  Nel 1989 torna a Sanremo con il brano Ciao, torna in classifica con il brano Per te Armenia scritto da gigliola_cinquettiCharles Aznavour, e incide l’album E inoltre ciao. Uno dei suoi ultimi album si intitola Tutti intorno: abbassando, in cui figurano brani degli Avion Travel e di Enrico Ruggeri.   Negli anni ’90 conduce a Telemontecarlo Festa di compleanno, takl show serale garbato e discreto; incide l’album Tuttintorno, quindi conduce in radio il programma Tornando a casa, incide un cd con brani in giapponese (fra i quali vi sono Sotto le stelle del jazz di Paolo Conte, La donna cannone di Francesco De Gregori).  Nel 1994 incide il cd Luna nel blu… con amore, nel 1995 ritorna a Sanremo presentando Giovane vecchio cuore, cui segue, nel 1996, l’album Live in Tokyo. Nel 1997 si è esibita in teatro in L’uomo che inventò la televisione al fianco di Pippo Baudo, nel 1999 è stata interprete del telefilm Commesse ed ha inciso l’album Il meglio, nel 2001 è comparsa nel film di Pupi Avati I cavalieri che fecero l’impresa, nel 2005 conduce per Rai3 Pronto elisir. Negli ultimi anni si è concentrata sul giornalismo e sulla conduzione televisiva: dopo avere lavorato per Sat2000 torna in Rai con i programmii Sliding doors e Gap in onda su Raisat Extra, quindi passa a Rai International.  Nel febbraio 2014, a cinquant’anni dalla vittoria sanremese, esce il libro Viaggio con lei, il 20 dicembre 2015, giorno del suo compleanno, esce l’album 20.12 con dieci brani inediti ed una cover di Lady Jane dei Rolling Stones.

Gigliola Cinquetti nel corso della sua carriera ha interpretato brani classici come La boheme di Aznavour, canzoni storiche italiane (La spagnola, Creola, Miniera, Il tamburo della banda d’Affori, Bombolo, Casetta in Canadà, E’ arrivato l’ambasciatore, Rosamunda, Eulalia Torricelli, I pompieri di Viggù, Tango delle capinere), canzoni popolari (La domenica andando alla messa, La bella Gigogin, Sciur padrun da li beli braghi bianchi, Quel mazzolin di fiori, Sul cappello che noi portiamo), canzoni internazionali (El condor, Oh que serà), ha inciso dischi in giapponese, tedesco, spagnolo, inglese e francese, ottenendo un grandissimo successo. I suoi brani sono stati incisi in Argentina, Austria, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Corea, Costa Rica, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Giappone, Israele, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti, Uruguay, Argentina

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