Gerry Bruno e la radio

Gerry Bruno è stato anche pioniere in radio, con la sua I pipistrelli della notte in onda su Radio Stramilano, anticipò Stereonotte. 

L’avventurosa storia della radio pubblica italiana. Da Maria Luisa Boncompagni a Luca Barbarossa

Gerry Bruno

IL BRUTOS, IL “PIPISTRELLO” DELLA NOTTE

di Massimo Emanuelli

Gerry Bruno è stato uno dei mitici Brutos ma il suo nome è anche legato agli esordi della libera emittenza privata radiofonica e televisiva italiana. Dopo avere fatto tv in America, Gerry esordisce nel 1976 nell’etere privato sulle frequenze della mitica Radio Stramilano, nel 1977 passa a Radio Milano International. Il programma da lui ideato e condotto, I PIPISTRELLI DELLA NOTTE,  è un programma cult della storia della  radiofonia privata italiana. Gerry  è stato anche mattatore di molte trasmissioni storiche della prima Antenna 3 Lombardia.

Ettore Bruno, così si chiama all’anagrafe, nasce a Torino il 22 aprile 1940, figlio di genitori siciliani immigrati nel capoluogo piemontese nel 1928: “Torino era la città del benessere, del motore e della cioccolata. Mio padre faceva lo scultore e suonava il clarino, per mantenere una famiglia di sei persone, non essendo nè Canova nè Benny Goodman, si fece assumere a LA GAZZETTA DEL POPOLO al reparto spedizione, dove, dopo cinquant’anni di onorara carriera venne messo a riposo con una discreta pensione. Mia madre non si stancò mai di fare la mamma”. Nel 1954 dopo avere conseguito la licenza media a dispetto dei suoi fratelli che avrebbero voluto fare di lui un “artista del pennello e scalpello”,  Gerry frequenta la scuola di danza classica e intraprende una sua carriera tutta personale, fatta di ballo, baseball e rock and roll. Vale a dire Bill Haley, Joe Di Maggio, Jerry Lewis per colazione, pranzo e cena. Nel 1958 abbandona il lavoro “sicuro” come linotipista-compositore alla Tipografia Sociale Torinese per l’aleatorio mestiere di fantasia nel rutilante mondo dell’avanspettacolo. “I miei esordi nel campo dello spettacolo non furono duri… furono durissimi!!! Contro il volere dei miei fratelli maggiori che volevano farmi studiare per poi intraprendere una carriera militare come loro avevano fatto (uno ufficiale dei guastatori del Genio, tenente, il più vecchio, e vigile del fuoco, l’altro.  Dopo mille tentativi di fuga del sottoscritto per lavorare nel campo dello spettacolo i miei fratelli, stufi di prendermi a pedate nel sedere, decidono che era meglio lasciarmi andare per vedere che cosa avrei combinato. Ai giovani che leggono il vostro sito, che vi scrivono e chiedono consigli per entrare nel mondo dello spettacolo posso solo dire:  al di la di una naturale predisposizione e di un intrinseco talento innato, consiglio di studiare, studiare, studiare, che si tratti di musica, di ballo, o di tutto ciò che è inerente allo spettacolo. Soprattutto non bisogna farsi mai ingannare dai facili personaggi televisivi che nulla hanno a che fare con l’arte, come IL GRANDE FRATELLO e i suoi consimili”.

Ma torniamo alla carriera di Gerry in quel di Torino.  Nello stesso palazzo di Gerry abita Giacomo (Jack) Guerini, con lui da vita una coppia sullo stile Jerry Lewis & Dean Martin, i due debuttano al teatro Alcione di Torino. Nel si uniscono ai due altri tre aspiranti artisti e il loro lavoro viene finalmente premiato con un contratto (“della durata di dieci anni!) che li vedrà impegnati tutti i giorni con una compagnia di giro. Con essa condivide gioie e dolori assieme ai suoi compagni d’avventura che sono Giacomo (Jack) Guerrini (Torino, 1937), Aldo Maccione (Torino, 1936), Elio Piatti (Milano, 1926) e, poco dopo, Gianni Zullo (Matera, 1920), tutti scalpitanti alla ricerca di un posto al sole. L’impresario che lo scrittura è Aldo Zanfrogini, proprietario e gestore del cinema teatro Alcione di Torino. Attorno a questo gruppo il “Commendatore” costruisce una compagnia di giro dal titolo che non lascia spazio a nessuna speranza Il Teatro Dei Pazzi.

GERRY BRUNO FOTO DI GRUPPO COI BRUTOS“Fu proprio in quell’anno, che, dopo qualche mese di tormentati debutti, presi in prestito un’idea di una compagnia teatrale concorrente nella mia Torino, complici Maccione e Guerrini (e grazie anche alle melodia dei Diamonds e dei Coasters) costruimmo il gruppo dei Brutos. Eravamo vestiti con enormi pigiama a strisce bianco e nere, dicevamo poche battute all’inizio, un giorno (anzi, una notte), durante le prove, messi alle strette dal nostro impresario, ci venne in mente di far cantare un brano romantico a Jack (il “bello della compagnia), noi “i brutti” facevamo smorfie orribili e coretti intonatissimi storpiando il testo originale della canzone, Il nome del gruppo fu involontariamente inventato dalla donna delle pulizie, che, presentandosi alle dieci del mattino per adempiere ai suoi doveri quotidiani, incontrandoci, stravolti, dopo una nottata in bianco, sbottò in un approssimato piemontese: “ai sève ai simpatic ma ai sève anca tant brutt” (siete molto simpatici, ma siete anche tanto brutti!).”

Ed è così che quella stessa sera, sempre al Teatro Alcione, nascevano i Brutos, il successo è immediato: “grazie alla caparbietà del nostro manager Zanfragnini che credeva fortemente nelle nostre capacità, debuttammo il 4 agosto 1959 in una nota sala da ballo di Riccione, la Villa Fiorita, deputata alle scritture di numeri internazionali, poi, sempre a spese dell’ostinato Zanfragnini, due settimane, dopo, debuttammo in quella che doveva essere la vera pista di lancio del gruppo:  la Casina delle Rose a Villa Borghese in quel di Roma”.  Da quel momento in poi le scritture e i contratti arrivano da ogni parte del mondo. Dopo avere ottenuto il passaporto del successo, rilasciato dall’esigente pubblico GERRY BRUNO FOTO STORICA COME BRUTOSdel teatro Olympia di Parigi, i Brutos vanno a Las Vegas;  i Brutos iniziano una lunga tournèe che li impegnerà per dieci anni incessantemente in ogni parte del mondo. In alcuni locali italiani – ricordo Ferry – pensavano fossimo un gruppo spagnolo. A Città del Messico, a causa delle nostre esibizioni, la polizia locale sarà costretta più volte a sedare le continue risse di molti spettatori che, impossibilitati ad entrare nel locale (La Fuente) per mancanza di posti, si lasciava andare a crisi isteriche. Si i Brutos si esibiscono nei luoghi più reconditi come nei luoghi più mondani con la medesima chiave di lettura comica: la canzone abbinata alla mimica, non obbligatoriamente solo quella facciale. Una chiave che è riuscita ad accattivarsi ogni genere di pubblico, sia in ordine di età che di nazionalità. Dai teatri all’aperto dell’Angola sino all’estremo nord del Canada in prestigiosi teatri, per passare al raffinato pubblico del Gala della Croix Rouge, dello Sporting Club di Montecarlo, senza alcuna sorta di cambiamento specifico nel loro repertorio.   i Brutos inoltre interpretarono diversi Caroselli, mitico rimane quello della Cera Grey:  Gerry, dopo avere preso a sberle il malcapitato collega Gianni Zurlo, diceva: “Gianni hai un’ottima cera, ottima direi, è Cera Grey”.

Il successo dura fino a quando, all’inizio degli anni ’70, Gerry e i suoi amici non più motivati, decidono di voltare pagina.   Gerry il 1970 è stato l’anno dello scioglimento dei gruppi: i Beatles, e da noi I Gufi e i Brutos, fu un caso?  “E’ molto singolare il fatto che nel 1970 molti gruppi si siano sciolti, ma non credo che la cosa sia stata studiata a tavolino per cui uno dice: Ah! Si sono sciolti i Beatles? E pue i Gufi? Beh allora sciogliamoci anche noi…  Bisognerebbe ripensare a quegli anni come anni bui per tutti… Erano finiti i mitica anni ’60 e purtroppo non c’era nulla da inventare, e molti gruppi inventori di uno stile, di una moda, di un modo d’essere, si stavano accorgendo forse di non avere più nulla da dire, non so se questa fu la vera motivazione dello scioglimento dei Beatles (anche se lo penso fortemente, ma di certo so che è stata la mia.  Infatti dopo lo scioglimento dei Brutos la mia strada è stata quella di nuove esperienze nel campo del musical internazionale, e poi con Sacha Diestel nelle varie tournèe mondali,  anche in quelle internazionali”.

Nel 1970 Gerry accetta la proposta di Garinei & Giovannini che lo vogliono nella compagnia di Renato Rascel e Domenico Modugno (sostituito poco prima del debutto da Gigi Proietti) dal titolo ALLELUJA BRAVA GENTE. Nello stesso periodo, sempre a Roma, lavora al Bagaglino di Vicolo La Campanella, e fa parte, in qualità di attore caratterista, del cast di alcuni film comici come ETTORE LO FUSTO con Vittorio Caprioli, e QUANDO LE DONNE PERSERO LA CODA al fianco di Aldo Giuffè.   Nel 1974 Gerry accetta la proposta di Sacha Diestel che lo vuole accanto a sè come spalla comica nel suo famosissimo SACHA SHOW,  la collaborazione durerà tent’anni, fino alla scomparsa di Sacha, avvenuta il 22 luglio 2004.

Radio_Stramilano_logo1Nella seconda metà degli anni ’70 una nuova svolta nella carriera di Gerry che approda nel mondo delle nascenti radio libere:  “Negli Stati Uniti ero stato intervistato da alcune radio locali di New York, Las Vegas, Miami Beach, Boston: “non ebbi però la possibilità di trasmettere una sola vocale, sarebbe stato come insegnare ai gatti ad arrampicarsi sugli alberi!  In tv ero comparso due volte, ma credo che siano valse venti Canzonissime: L’ED SULLIVAN SHOW, in America del Sud e in Canada con i Brutos di televisioni ne avevo fatta a GERRY BRUNO foto_radiostramilanoquintali”.  Nel 1976 Gerry debutta a Radio Stramilano (fm.102) con il programma  I PIPISTRELLI DELLA NOTTE. ” Frankestein, vecchio mostro adorabile, dal sospiro incredibile…” esordiva così la sigla cantata da Carlos, un pupillo di Sylvie Vartan e John Halliday.  I PIPISTRELLI DELLA NOTTE, lo si deduceva fin dal titolo, era un programma notturno che diventa il punto di riferimento dei nottambuli e dell’etere milanese, Gerry, che del programma è l’ideatore e il conduttore, inventa un format che poi sarà copiato da tantissime altre emittenti italiane, I PIPISTRELLI DELLA NOTTE è ormai un cult nella storia della radio italiana, antesignano di tutti i programmi che verranno in seguito.  E’ Gerry Bruno l’inventore della radio privata notturna. Il successo del programma è tale che Radio GERRY BRUNO FOTO STORICA RADIO MILANO INTERNATIONALMilano International vuole a tutti i costi Gerry e il suo programma. Il corteggiamento fu lungo e laborioso – ricorda Gerry – dapprima Leopardo, poi Rino Borra, infine Claudio Cecchetto vennero a trovarmi nel mio antro da pipistrello della notte in quel di via Roncaglia, dove c’era la sede di Radio Stramilano, per propormi di passare a Radio Milano International.  Al terzo tentativo Cecchetto mi fece una di quelle offerte che non si possono rifiutare e decisi così ancora una volta che era ora di provare cose diverse, accettai la proposta che mi avrebbe legato all’emittente di via Locatelli per un anno. Mi lasciarono libero dopo cinque, nel 1981, dove, ancora una volta accettai una nuova esperienza, quella di conduttore televisivo ad Antenna 3 Lombardia. Negli anni ’80 Gerry lavora anche con Adriano Celentano in alcuni film cult degli anni ’80: ASSO, INNAMORATO PAZZO e GRAND’HOTEL EXCELSOR, lavora anche con Sacha Diestel e con Eddie Barclay. Poi è la volta di Tele Nord Italia  (L’OTTOVOLANTE), di TeleMontePenice (IL TOTIPPISTA), e Antenna 3 Lombardia, è fra i mattatori di  Se non lo sapessi ma lo, e conduce INCROCIA LA FORTUNA per la regia del compianto Enzo Gatta; nonchè compare in LO SQUIZZOFRENICO con Gino & Michele.   nel 1987, sempre su Antenna 3 Lombardia, propone IL TELEGRAMMA, BUCCE DI BANANA e FERMATA A RICHIESTA.  Poi ancora radio: Rtl 102,5, Top Italia Radio (un network con più di cento consociate sparse in tutta Italia) e varie emittenti locali.  Con il SACHA SHOW Gerry affina le sue tecniche di comicità internazionale, tanto da essere convocato in qualità di presentatore comico-fantasista (1982) della Convenction annuale dell’Ibm all’Hilton di Roma.  Con Diestel Gerry tiene il cartellone nei principali music-hall:  fall’Olympia di Parigi al Talk all the Town di Londra, allo Sporting Club di Montecarlo.  Gerry incide in anteprima italiana IL BALLO DEL QUA QUA, presentandolo in anteprima in Rai.

Il vostro Orso Gerry detto Gerry Mc Brown (the bestia in town)

GERRY BRUNO E PEPPINO DI CAPRI

GERRY BRUNO A RADIO STRAMILANO 

GERRY BRUNO A RADIO MILANO INTERNATIONAL

Negli anni ’90  i Brutos, che dopo l’abbandono di Gerry, aveva continuato a lavorare malgrado una causa in corso con il manager del complesso, il commendator Aldo Zanfragnini, dal quale il gruppo si era allontanato, continuò a lavorare, riprende a lavorare. I Brutos avevano perso la causa ed erano stati obbligati a non firmare contratti se non sotto l’egida di Zanfrognini. Solo dopo molti anni, scomparso lo Zanfrogini e dietro una precisa richiesta di Ezio Greggio ed Antonio Ricci il gruppo ha l’occasione di una nuova occasione di lavoro: l’intera serie di PAPERISSIMA con Ezio Greggio e Marisa Laurito.  Alla fine degli anni ’90 Gerry collabora nuovamente con Rtl 102,5 in un programma esperimento condotto a rotazione dai migliori dee-jay del passato come Gianni Riso, Massimo Oldani, Guido Monti ed altri ancora che però, purtroppo, dopo solo due mesi in onda “fu chiuso senza chiare e valide motivazioni”.

Nel nuovo millennio Rai2 nel cinebox si vede un filmato dei Brutos, è piaciuto molto anche ai giovani che ci hanno scritto. In tutti questi anni Gerry non ha mai nascosto il suo grande amore per la pubblicità. Dopo la passata esperienza vissuta con i Brutos al servizio della Cera Grey, eccolo, da solo, a fianco di grandi marche come Scottex, Amaro Zucca, Zoppas, Bitter Campari, Tecnocasa, solo per citarne alcune fra le più importanti.

Cosa fa oggi Gerry Bruno? Dopo essere stato molti anni in America è tornato in Italia. Gerry vive fra l’America, Milano e Sanremo, a Milano ha una casa nei pressi vicino a dove era ubicata la prima sede della mitica Radio Stramilano. 

RICORDI DI ANTENNA 3 LOMBARDIA, GERRY RBUNO CON RENZO VILLA, E FAUSTO FIDENZIO

Ultimamente Gerry ha aperto un sito internet: “forse mi sono fatto aspettare, ma alla fine quello che conta è che anch’io, finalmente, ce l’abbia fatta! E che anch’io abbia ceduto alle lusinghe di questo meraviglioso mezzo che è il web (www. What a Wonderful World) con il quale ora (alla buonora) potrò rispondere alle varie curiosità. E, sempre che abbiate voglia di darmeli, anche di seguire i vostri suggerimenti per una sempre più agile consultazione di questo sito.  Dopo la scomparsa di Gianni Zullo, mio compagno di viaggi e d’avventure per oltre 45 anni, mi sembrava giusto ricordarlo e ricordare, a chi di voi avesse il piacere di conoscerla, la nostra straordinaria carriera. E se proprio non con tutte le nostre storie almeno con qualche immagine eloquente, e, perché no, anche con qualche simpatico e breve aneddoto”.

Gerry come trovi la radio oggi? Chi ti piace oggi televisivamente e radiofonicamente parlando?  “Trovo molto imbarazzante rispondere a questa domanda perchè alle volte nel dire la verità o almeno quello che tu credi sia la verità, rischi di toccare la suscettibilità di qualche tuo (ex) collega e questo mi farebbe molto dispiacere…  Non posso non gridare ai miei vecchi amici dee-jay dove cavolo è andata a finire tutta la loro inventiva, i loro pareri, le loro esperienze personali, insomma la loro unicità di fare la radio come la seppero fare negli anni del pionierismo..   Dove sono finiti i Leopardo, gli Awana Ghana, gli Orsi Bruni, ognuno con le loro esperienze personali da offrire quotidianamente al pubblico sempre attento a tutte le varianti della (e sulla) radio? Certo, capisco che oggi giorno le radio commerciali siano diventate così spaventosamente commerciali che ormai, per quanto riguarda la musica da trasmettere, se non dipendi dalle majors sei tagliato fuori…  Tutte le radio, non importa con quale deejay al microfono, trasmettono tutte la stessa musica, e sull’etere ci ammaniscono delle stesse notizie Ansa estrapolate dal computer e dal web.  Questa la trovo una cosa inaccettabile.   Chi mi piace? E’ troppo facile risponderti alla domanda: chi mi piace. Fiorello, ma d’altra parte credo che il suo sia l’unico modo possibile di fare musica intrattenendo il pubblico in modo intelligente come altri, prima di lui, avevano già sperimentato in passato: Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, e, prima ancora, Renzo Nissim e Lelio Luttazzi”.

Caro Gerry benvenuto nella gran famiglia della rete e di Storiaradiotv ci ha fatto piacere ritrovarti, ci sentiamo presto.  Oltre a quanto hai fatto con i Brutos non dobbiamo dimenticare la tua attività radiofonica, un posto a pieno diritto nella storia della radio e della televisione italiana, e pertanto nel nostro sito, lo meriti a pieno diritto.

https://www.mondadoristore.it/avventurosa-storia-Radio-Massimo-Emanuelli/eai979128064910/

https://www.hoepli.it/libro/l-avventurosa-storia-della-radio-pubblica-italiana-vol-1/9791280649102.html

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GERRY BRUNO E LA RADIO

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